Cellulite: cos’è?

 

La cellulite rappresenta un problema molto sentito per tante persone, soprattutto donne, a qualsiasi età. La sua presenza solitamente aumenta con l’avanzare degli anni e si correla quasi sempre a problemi di ritenzione idrica. È presente nella maggior parte delle donne dopo la pubertà e non è ancora chiarita del tutto la sua possibile correlazione con fattori di rischio cardiovascolare. È necessario precisare un distinguo molto importante: in medicina è definita “cellulite” un’infezione del tessuto connettivo, a volte molto grave, generalmente di origine batterica e da trattare con terapia antibiotica. 

Si definisce poi cellulite, denominata anche con altri termini tra cui “lipodistrofia ginoide” o “liposclerosi”, la manifestazione cutanea causata da alterazioni distrettuali del tessuto adiposo (grasso): in questo articolo ci riferiamo solo ed esclusivamente a quest’ultima entità.

 

Cause della cellulite

La cellulite è causata da un processo di infiammazione cronica a carico del tessuto adiposo, con presenza di disturbi del microcircolo e ritenzione idrica. Con il cronicizzarsi di questi processi, si assiste all’aumento delle dimensioni (detto ipertrofia) delle cellule adipose e alla potenziale alterazione delle funzioni metaboliche da esse svolte. Si ha inoltre l’aumento della compagine di tessuto connettivo tra le cellule adipose sottocutanee, con la formazione di trabecole e setti, fino ad arrivare talvolta al vero e proprio indurimento dei tessuti (“sclerosi”), da cui il nome “panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS)” con cui si può definire il problema. Non è ancora stata chiarita con precisione la causa della cellulite, la quale, avente nella maggior parte dei casi un risvolto solamente estetico, entro certi limiti può essere considerata come fisiologica. La cellulite si presenta con il caratteristico aspetto “a buccia d’arancia” soltanto dopo che sono avvenuti alcuni passaggi che rendono il fenomeno irreversibile, a differenza degli stadi iniziali in cui potenzialmente è ancora possibile una correzione del processo. Si ipotizza che l’insorgenza e lo sviluppo della cellulite sia multifattoriale e definita dall’intervento di diversi fattori tra cui fattori ormonali, fattori genetici (infatti spesso donne della stessa famiglia presentano il medesimo problema), processi infiammatori cronici, disturbi linfatici, disordini del microcircolo, disordini metabolici e altro. Anche una vita sedentaria e abitudini alimentari non corrette sembra possano contribuire all’insorgenza del disturbo.

 

Sintomi della cellulite

Generalmente, i sintomi della cellulite si manifestano solamente su alcune zone del corpo e principalmente su spalle, braccia, fianchi, cosce e polpacci. Nella maggior parte dei casi non determina sintomi di alcun tipo, se non conseguenze di tipo estetico. In alcuni casi, se il processo è esteso e presente da tempo, è possibile che si manifesti un dolore localizzato e anche intenso, causato dalla sclerosi (indurimento) dei tessuti. In questo caso, sicuramente la cellulite è visibile sempre ad occhio nudo e il processo non è più reversibile. È possibile che al tatto si possano percepire dei noduli, che si formano gradualmente come micronoduli ma che possono progredire formando nel tempo dei macronoduli dolenti alla palpazione. In caso di processi più limitati, è possibile che la cellulite non sia visibile immediatamente ma che la pelle si presenti più chiara e meno elastica e che l’aspetto “a buccia d’arancia” sia visibile solo grazie alla compressione cutanea.

 

Diagnosi della cellulite

La diagnosi di cellulite avviene per mezzo di un esame obiettivo e non necessita generalmente di esami di approfondimento specifici. In particolare, sono segni e sintomi caratteristici la presenza dell’aspetto “a buccia d’arancia”, sempre presente oppure manifestato alla pressione cutanea o al sollevamento della plica, la presenza di ritenzione idrica localizzata (da porre in diagnosi differenziale con altri disturbi), il riscontro palpatorio di nodulazioni sottocutanee e/o il dolore alla loro palpazione (anch’esso da valutare all’interno di una diagnosi differenziale con patologie di altro tipo).

Tecnicamente la cellulite si distingue in 3 stadi:

  • Cellulite edematosa (Primo stadio): si ha solamente la presenza di un accumulo di liquidi (edema), soprattutto a livello di braccia, cosce, polpacci e caviglie, con la presenza di un leggero gonfiore più o meno diffuso;
  • Cellulite fibrosa (Secondo Stadio): al tatto la pelle è più dura e assume l’aspetto caratteristico “a buccia d’arancia”, si ha la presenza di tessuto connettivo tra gli adipociti ed è possibile la presenza di micronoduli;
  • Cellulite sclerotica (Terzo stadio) : i noduli aumentano di dimensioni e il tessuto assume una consistenza molto più dura, sulla pelle si distinguono avvallamenti e gonfiori caratteristici e alla pinzatura può risultare dolente.

Si possono inoltre riscontrare 3 diversi tipi di cellulite, ognuna con caratteristiche diverse:

  • Cellulite compatta: si presenta in soggetti con una forma fisica buona o atletica, con una massa muscolare tonica e ben allenata, spesso di giovane età. Il tessuto alla palpazione risulta compatto e possono essere presenti localmente delle smagliature;
  • Cellulite flaccida: è caratteristica di soggetti con massa muscolare ipotonica e scarsa. La pelle si presenta con l’aspetto tipico della cellulite e risulta molle poiché non sostenuta da un muscolo ben sviluppato;
  • Cellulite edematosa: è caratterizzata da un accumulo di liquidi a livello locale, soprattutto su braccia e gambe, per cui la pelle risulta gonfia oltre a presentare i segni distintivi della cellulite.


Consigli di alimentazione in caso di cellulite

In caso di cellulite, oppure per prevenire la sua comparsa, è bene attenersi ad alcune norme dietetiche. Innanzitutto risulta necessario eliminare o ridurre in modo importante gli zuccheri raffinati e gli alimenti ricchi di grassi saturi (burro, lardo, strutto, olio di palma, insaccati, panna, formaggi molli, prodotti da pasticceria e creme, salse e condimenti). Sono invece da consumare abitualmente cereali integrali e possibilmente biologici (pasta, riso, farro, orzo, miglio, cous cous, quinoa, amaranto, etc), legumi lessati al momento e non confezionati (ceci, lenticchie, fagioli, etc), frutta e verdura sia cotta che cruda, frutta secca oleosa e semi. La cottura degli alimenti è da preferire al vapore o alla griglia, senza aggiunta di condimenti come burro, oli o margarina. È possibile consumare carne magra e pesce al forno o al vapore, evitando gli alimenti pastellati o i fritti. È importante bere molta acqua tutti i giorni ed evitare qualsiasi bevanda confezionata e zuccherata. È consigliabile limitare i caffè e le bevande stimolanti, così come la farina 00 e gli alimenti preparati con questo tipo di farina (pane, pasta, biscotti, etc). Va limitata l’assunzione di sale e degli alimenti che ne contengono molto, come insaccati e formaggi, molti prodotti industriali, salse, sughi e dadi da condimento. Infine, vanno assolutamente evitate diete “fai da te”, magari con perdita di peso eccessivamente repentina, che anziché favorire l’attenuazione del disturbo potrebbero al contrario favorirne 



Cellulite: le possibili conseguenze se non trattata

Non è chiaro ad oggi se sia possibile curare del tutto la cellulite, tuttavia, soprattutto negli stadi iniziali, sicuramente accorgimenti volti a migliorare la circolazione e ad aumentare il drenaggio dei liquidi possono contribuire all’attenuazione della sintomatologia e/o al rallentamento della sua progressione. Se il processo non è fermato è possibile teoricamente giungere agli stadi più avanzati, con la formazione di noduli anche molto dolenti oltre che con la presenza di un problema estetico sempre presente, potenzialmente in aumento nel corpo e non più correggibile.

Fonte: www.viversano.net/bellezza/consigli/cellulite-cause/


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