Afte e stomatiti: sintomi e cure di due disturbi fastidiosi.

 

Afte e stomatiti: ne soffrono in molti (la percentuale è il doppio nelle donne), ma non sempre vengono riconosciute.

Stomatiti: di cosa si tratta?

Con il termine stomatiti (da stoma, orifizio) s’intendono le affezioni acute o croniche che colpiscono la mucosa del cavo orale, sia in forme localizzate sia generalizzate, e che comprendono le alterazioni patologiche di labbra, guance, palato duro, “velo palatino”, istmo delle fauci, lingua, pavimento della bocca, vestibolo superiore ed inferiore delle ghiandole salivari, gengive. Tutte queste affezioni possono essere primitive o secondarie.
Le lesioni delle stomatiti si presentano sotto varie forme: eritema, ponfo, vescicola, bolla, papula, nodulo, crosta, macchie, abrasioni o erosioni, escoriazione, ulcerazione, ragadi.

In condizioni normali si riscontra nella bocca una flora batterica assai varia di germi saprofiti e patogeni, che trovano nell’umidità orale nei detriti alimentari l’habitat ideale. Questi sono germi indispensabili per lo svolgersi dei processi enzimatici, che in tale sede iniziano a trasformare i cibi, mantenendo un equilibrio biologico. La rottura di tale equilibrio conduce allo sviluppo di patologie a carico delle mucose orali.
Nel bambino sotto i 6 mesi sono rare le stomatiti (probabilmente per l’assenza dei denti); più frequenti, invece, sono le forme micotiche (mughetto).

 

Le cause
Il cattivo stato igienico della bocca, le malocclusioni, la carie, le parodontiti, le protesi mal fatte, l’azione di sostanze caustiche (anche farmacinel cavo orale stati di ipovitaminosi facilitano l’insorgenza di processi infiammatori delle mucose.
Inoltre, non sono da trascurare gli effetti collaterali di terapie farmacologiche, che alterano il normale equilibrio della flora batterica a vantaggio delle forme patogene.

 

Sintomi e cure

I principali sintomi delle stomatiti sono i seguenti:

  • aumento della secrezione della saliva;
  • alitosi;
  • sanguinamento delle gengive;
  • ingrossamento dei linfonodi;
  • dolori spontanei, in particolare durante la masticazione;
  • febbre;
  • comparsa di afte;
  • zone del cavo orale particolarmente arrossate

Tra le cure utili per frenare e ridimensionare l’azione degenerativa della stomatite, le più accreditate sono la somministrazione di farmaci antisettici, utili a disinfettare le parti malate, cortisonici. Inoltre, bisogna seguire una corretta alimentazione, con giusto apporto di frutta e verdura, dedicare una costante cura all’igiene orale e, all’insorgere del problema, farsi visitare subito da un odontoiatra(patologo orale).

 

E le afte?

La stomatite aftosa- che rientra nel grande capitolo delle stomatiti- è il tipo più comune di ulcerazione che interessa la mucosa orale (tanto che le afte ricorrenti sono state descritte fin dal tempo di Ippocrate), tuttavia la causa che le determina è ancora oggi oscura. E, sebbene siano state descritte modificazioni immunologicheassociate con la patogenesi delle afte, non si sa quale sia il significato di questi riscontri in relazione all’eziologia. Però sappiamo che molti sono i fattori di rischio, come: stress emotivo, traumi orali, carenza di acido folico, ferro e vitamina B12, debolezza del sistema immunitario.

Alcune persone hanno una storia familiare ben definita di afte ricorrenti; altri pazienti, invece, hanno la sensazione che le loro lesioni siano dovute a fattori come piccoli traumi, ingestione di determinati alimenti o, anche, stress psicologico. Da ciò si deduce che un certo numero di persone che dovremmo considerare come “predisposte all’ulcera” sviluppano queste caratteristiche ulcerazioni solo dietro uno stimolo specifico.
Anche se possono manifestarsi a qualunque età, gli adolescenti e i giovani sembrano avere più spesso problemi di stomatiti aftose e le donne hanno il doppio delle probabilità di svilupparle rispetto agli uomini, soprattutto all’inizio del ciclo mestruale.

Queste lesioni evolvono in cinque stadi successivi: maculosopapulosovescicolosoerosivoriparativo.
La lesione è tipica, localizzata, dolorosa, spesso con irradiazione con dolore provocato dal contatto con i cibi.
Più comunemente le afte in bocca si possono presentare come ulcere aftose minoriulcere aftose maggiori o ulcere aftose erpetiformi:

  • Le afte minori sono le più frequenti e hanno margini ben delineati, rotondeggianti; la parte della bocca sulla quale si manifestano principalmente è la mucosa vestibolare del labbro;
  • Le afte maggiori hanno un diametro superiore ad 1 cm; possono essere singole o duplici, si presentano essenzialmente durante l’infanzia o l’adolescenza e possono essere molto dolorose. Le zone della bocca più colpite sono: la mucosa labiale e il palato molle. Le recidive possono presentarsi a intervalli variabili (generalmente più brevi rispetto alla forma precedente;
  • Le afte erpetiformi (così denominate per la loro rassomiglianza alle ulcere erpetiche) sono meno comuni, ma anch’esse molto dolorose; appaiono come raggruppate, ossia come un insieme di piccole ulcerazioni. Insorgono soprattutto in età adulta e hanno dimensioni inferiori ad 1-2 mm. Purtroppo, le recidive sono frequenti.

 

Il trattamento delle afte

In genere, la guarigione di afte e stomatiti avviene spontaneamente in circa 10-15 giorni, ma esistono cure utili per frenarne e ridimensionarne gli effetti: le più utilizzate sono quelle che contrastano l’infiammazione e la componente batterica tipiche di queste patologie. I cortisonici sono i più noti farmaci antiinfiammatori: essi vengono ad esempio formulati in forma di sottili compresse adesive destinate ad essere direttamente applicate sulla lesione. Diverse altre sostanze esercitano attività antisettica, antinfiammatoria e antidolorifica, e molte di esse hanno origine vegetale: è il caso ad esempio dell’estratto di rabarbaro associato all’acido salicilico, che può essere facilmente applicato tramite pennellature direttamente sulle lesioni.

Diverse altre sostanze esercitano attività antisetticaantinfiammatoria antidolorifica, e molte di esse hanno origine vegetale: è il caso per esempio dell’estratto di rabarbaro associato all’acido salicilico, che può essere facilmente applicato tramite pennellature direttamente sulle lesioni.
Utili, infine, anche l’applicazione di acido ialuronico per accelerare la cicatrizzazione delle lesioni e l’assunzione di Vitamina C.
È bene, invece, evitare alcuni alimenti come bevande gassate alcolicicibi molto piccanti, perché da stimolo alla comparsa di afte.

Rimedi popolari sono considerati: il succo di limone, la liquirizia, la malva, il rabarbaro, la propoli, l’aglio, il tè nero, il silicio organico. Inoltre, si sono mostrati utili i fermenti lattici vivi, che regolarizzano l’equilibrio intestinale e aiutano a contrastare un eventuale abbassamento delle difese immunitarie.
Le lesioni che non guariscono spontaneamente nel giro di 15 giorni meritano un approfondimento specialistico da parte di un odontoiatra (patologo orale) o di un chirurgo maxillo-facciale.

Fonte: www.esseredonnaonline.it


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